Sostenibilità e filiera vitivinicola: una certificazione che diventa realtà

La vendemmia 2022 segna il momento zero a partire dal quale si potranno ufficialmente attuare le procedure e gli standard previsti dal Sistema di Qualità di Produzione Integrata (SQNPI) contemplati dal disciplinare sulla certificazione nazionale di sostenibilità nella filiera vitivinicola, approvato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MIPAAF) lo scorso 16 Marzo.

Finalmente le buone pratiche e le esperienze già condotte sul campo in materia di sostenibilità nel settore vitivinicolo sono messe a sistema, dotando il comparto vitivinicolo italiano di uno strumento unico e standardizzato a livello nazionale, in linea con le strategie europee della nuova Politica Agricola Comune (PAC).

Gli addetti ai lavori si sono espressi con parole di soddisfazione e compiacimento per il traguardo raggiunto e atteso da tempo, ritenuto da tutti un passo in avanti decisivo, che consentirà al vino italiano di vantare un’ulteriore certificazione di qualità e rafforzerà la leadership internazionale del nostro Paese, confermandosi all’avanguardia in Europa per la qualità dei suoi prodotti, per le buone pratiche, l’innovazione e il rispetto per il pianeta.

L’Italia è il primo Paese europeo a dotarsi di un sistema innovativo e al passo con i tempi, capofila di un progetto del vino sostenibile. Una volta raggiunta la certificazione – attestata da un logo distintivo unico e pubblico, riconoscibile ai consumatori – i vini italiani potranno certificare e comunicare di essere realizzati seguendo specifiche regole di produzione in vigna e in cantina per garantire il rispetto dell’ambiente, la qualità e la sicurezza alimentare, la tutela dei lavoratori e dei cittadini.

Per l’annualità 2022 saranno utilizzate le procedure e gli standard previsti dal SQNPI, entro il 2023 si prevede anche il rispetto di obblighi aggiuntivi sia per la fase agricola – a tutela della biodiversità e del paesaggio – che per la fase post raccolta e trasformazione con investimenti volti a contribuire allo sviluppo della comunità locale e in servizi di pubblica utilità.

Una normativa  che creerà un circolo virtuoso green per la crescita del prodotto enologico nazionale nel mondo ed anche un’importante leva di mercato per i vini prodotti in modo sostenibile, alimentata da una 

maggiore sensibilità dei consumatori verso tali prodotti, tendenza al momento più spiccata negli USA, Germania, Regno Unito e Nord Europa.

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