Picotendro e agnolotti: indovina dove siamo?

Agnolotti del plin al sugo di arrosto e Nebbiolo della Valle d’Aosta

Il sugo d’arrosto si sposa meravigliosamente con gli agnolotti del plin.

Un piatto che tutti a tavola gradiranno senza dubbio. Il termine plin, in dialetto, significa “pizzicotto” e indica il caratteristico gesto del pizzicare la pasta con le dita per ottenere questo formato di pasta fresca tipico delle Langhe e del Monferrato.

La pasta è una sfoglia all’uovo; per il ripieno si utilizzano carni miste di bovino, suino e coniglio a cui vengono aggiunte, nel periodo invernale, delle verdure come spinaci o scarola ed indivia.
Per seguire la tradizione piemontese, è meglio preparare in casa gli agnolotti, utilizzando 300 g di farina, 3 uova e un pizzico di sale per l’impasto.

Anche il condimento al sugo di arrosto è tipico del Piemonte e può essere preparato più o meno liquido a seconda delle tradizioni e delle preferenze. Consiglio del sommelier: questo piatto si realizza solitamente con gli avanzi dell’arrosto preparato il giorno prima.
Si tratta di una ricetta che può variare a seconda delle zone. Per la preparazione casalinga potete arricchire l’arrosto con erbe aromatiche miste come salvia, rosmarino, alloro ed altri aromi come chiodi di garofano e bacche di ginepro.
Un abbinamento perfetto e ricercato è senz’altro con il Nebbiolo vigneto tipico piemontese che è da sempre presente anche in Valle d’Aosta, dove viene tradizionalmente coltivato con il nome di Picotendro, nel fondovalle alluvionale di origine glaciale, nelle zone vocate di Arnad e Issogne dove ci si dedica alla vinificazione di questa varietà storica, per valorizzarne l’identità di montagna.
Dal colore rubino cerasuolo.
Al naso fruttato con sentori di mora e ciliegia, note di viola e nuances balsamiche. Al palato elegante, sapido, fresco e morbido insieme e con un finale persistente e leggermente speziato connubio perfetto con il sugo dei nostri agnolotti del plin.

Buona Domenica e buon appetito a tutti.

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