Monopoli capitale per un giorno dei vini introvabili

Centinaia di appassionati e wine lover alla scoperta dei vini sconosciuti. Oltre 120 le etichette da tutta la penisola raccontate dai sommelier di AIS Murgia per l’ottava edizione di “Vitigni & Vini, Tesoro d’Italia” sulla riva del Mare Adriatico.

a cura di Angelo Loreto, giornalista e sommelier Ais.

La vera magia l’hanno potuta scorgere forse soltanto i sommelier addetti al servizio ai banchi. Quella, ovvero, di veder mutare l’espressione sul viso degli ospiti: passare dal dubbio, a tratti quasi sconcerto, nel sentire i nomi inediti e a volte impronunciabili dei vitigni sconosciuti protagonisti della serata sino alla sorpresa e al crescente piacere edonistico di una bollicina fine, di un bianco fresco e sapido, di un rosso dal tannino elegante che accarezzano il palato.

Scimscià, baratuciat, avanà, becuet, fraueler, sanforte, foglia tonda, garofanata, catalanesca, pugnitello, cutrera, recunu, rucignola, muristellu… Alzi la mano chi ne conosce anche solo tre. Sono stati loro l’anima di “Vitigni & Vini, Tesoro d’Italia”, la rassegna dei vini meno noti e delle lavorazioni inedite che, giunta all’ottava edizione, l’AIS Puglia con la sua Delegazione Murgia ha organizzato venerdì 21 a Tamerici Beach Club di Monopoli. In riva all’Adriatico, a una manciata di chilometri da dove pochi giorni prima si era tenuto il G7, centinaia di appassionati e wine lover hanno potuto scoprire a degustare 120 etichette giunte da ogni angolo d’Italia.

Dalla Val di Susa a Ischia, da Cormons al Nuorese, da Montepulciano a Mazara del Vallo. Vere e proprie chicche introvabili nelle enoteche e nei ristoranti frutto di una ricerca attenta e curiosa, mirata a scoprire le perle più nascoste, al di là dei grandi nomi e delle grandi denominazioni. Non solo, perché a questi si sono aggiunti anche quei vini prodotti, questi sì, da vitigni più noti – tra gli altri sagrantino, aglianico, nerello mascalese – ma con lavorazioni non convenzionali, quali vinificazioni in bianco o spumanti metodo classico da uve proverbialmente ricche di tannino.

«La nostra sfida era quella di portare sul nostro territorio vini che in effetti non conosce nessuno. Questo ci ha permesso di ottenere quel consenso non solo di pubblico, ma anche da parte dei produttori e dei vignaioli che ogni anno decidono di affiancare i loro prodotti alla nostra rassegna», ha sottolineato Enzo Carrasso, Delegato AIS Murgia, nel corso della tavola rotonda dal tema “Quando i vitigni si legano ad un territorio?”, nel corso della quale Giuseppe Baldassarre, Consigliere nazionale AIS, ha fatto il punto sulle scoperte che quasi quotidianamente aggiornano la mappa dell’enologia italiana, e Pierfederico Lanotte, Ricercatore ISPS-CNR, ha illustrato il progetto ReGeViP – Recupero del Germoplasma Viticolo Pugliese.

Musica dal vivo, allegria, una luna piena a illuminare sabbia e onde e poi buon cibo locale (panzerotto pugliese e spumanti da tutta Italia, che delizia!) hanno fatto il resto. Con la mente già proiettata alla prossima edizione, con la curiosità di voler scoprire quali saranno i prossimi tasselli nascosti di quel grande mosaico chiamato vino italiano.

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